Sarà ormai evidente a tutti: per scrivere un articolo non serve un fatto. Non serve nemmeno un progetto. Basta un'esigenza, un richiamo della coscienza. Un atto d'amore verso la propria comunità, disordinato o precoce che sia. L'Errante quando non scrive pensa tantissimo. E ha sempre pensato che educare fosse una sorta di vocazione. Si possono... Continue Reading →
Belli e informati
Sono uno sportivo errante. E mi sento un po' più errante da quando hanno chiuso la mia cara vecchia palestra, bianca e squadrata. Ma mi hanno detto che posso stare tranquillo e che entro il 30 giugno tutto sarà finito. Beh, più o meno due mesi fa mi hanno anche detto che “Fino all'inizio dei... Continue Reading →
Allenatori nel pallone
Non siamo stati creati per essere soli, né tantomeno per camminare in solitudine. Nessuno di noi. E se questo è vero per la dimensione privata, nella sfera pubblica in particolare, questa forma diventa sostanza. Lavorare in squadra, perseguendo un interesse collettivo attraverso l'impegno singolo, personale, è forse la sintesi perfetta della vocazione "sociale" di ciascuno... Continue Reading →
Chiacchiere distintive
La maggioranza dei Campeginesi ha abbastanza primavere per ricordarsi un'epoca in cui la divisione tra opposti schieramenti era una faglia serissima. Culturale, sociale, storica, e insieme politica. Quei confini erano a volte ideologici, ma più spesso semplicemente di valori, di provenienza, di tradizione familiare, e sembravano paletti (persino muri) invalicabili. Questo è stato vero per... Continue Reading →
Persone, prima delle cose
Riporto un estratto dell'invito che ha fatto don Paolo in merito alla decisione, poi rientrata, dei Conad di Sant’Ilario e Taneto di restare aperti la mattina del 25 (dalle 9.30 alle 12.30). "Il Giorno di Natale (e magari anche la Domenica) non fare la spesa, vai a trovare amici e parenti, rallegrati con le persone che incontri,... Continue Reading →
Se un giorno d’autunno, un campeginese
L'importanza dei particolari. Invisibili, eppure potentissimi. Così eccoci qua, un freddo e grigio pomeriggio d'inverno. Che forse non è stato così freddo e nemmeno così grigio se non ha impedito di accendere le luci dell'albero o meglio ancora i sorrisi delle persone. Cosa ho visto? Ho visto cioccolata calda, ho visto mani che creano, ho... Continue Reading →